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Le Spezie un tempo erano uno degli articoli più costosi che potessero entrare in una cucina, conservate sotto chiave, negli scomparti di appositi armadietti. Inizialmente se ne faceva largo uso a scopo medico, per conservare i cibi e profumare gli ambienti. Gli Egizi usavano le spezie per imbalsamare i cadaveri mentre i Romani furono i primi a portarle in cucina. Con la caduta di Roma si ebbe un arresto nell’afflusso delle merci dall’Oriente, determinando un declino nel consumo di spezie. I traffici commerciali ripresero nel XI secolo con le Crociate. Ciò che accomunava pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, zafferano e tante altre spezie era la loro provenienza dall’Estremo Oriente. L’uomo del Medioevo credeva che il pepe nascesse da una pianta vicina al paradiso, tanto che le spezie divennero elementi di collegamento con il paradiso, che si pensava fosse da qualche parte in Oriente. A questo fascino si aggiungeva il prezzo estremamente alto che rifletteva il costo del lunghissimo viaggio che le spezie dovevano compiere dalle Indie all’Europa. Pepe, cannella e noce moscata costituivano i simboli dello status della classe dominate, prima ostentati e poi consumati. La quantità con la quale venivano servite era indice del rango sociale dell’ospite. Dunque oltre a svolgere una funzione gastronomica, assumevano anche un ruolo cerimoniale, usate come regalo di Stato, ereditate come qualsiasi altro bene, il pepe sostituiva addirittura l’oro come mezzo di pagamento.
Le spezie furono oggetto di grande richiesta della vecchia Europa, che per procurarsele intraprese iniziative tali da mutare il corso della storia. Quella che oggi rappresenta la ricerca delle fonti energetiche, nel XV secolo era costituita dalla ricerca di una via commerciale più economica verso la terra delle spezie. Dominare il commercio del pepe equivaleva a controllare il gusto europeo e, soprattutto, la grande quantità di denaro per soddisfarlo. Le potenze europee si contesero con ogni mezzo il monopolio sul commercio e sulla produzione, molti navigatori presero più volte la via del mare per scoprire nuove rotte che conducessero in Oriente.
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Quando non vi fu più nulla di sensazionale da scoprire né da conquistare, fu allora che le spezie persero il loro fascino. Inoltre l’ascesa di un gruppo di nuovi generi voluttuari e stimolanti, caffè, tè, cacao e zucchero, a partire del XVII secolo, assegnarono alle spezie una posizione sempre più marginale nel commercio coloniale.
Qualcosa negli ultimi tempi sta cambiando, la curiosità verso nuovi aromi ha creato intorno alle spezie un sempre crescente interesse. Sperimentate anche voi i sapori e scopritene le diverse qualità, lasciando che sia il vostro palato a guidarvi nell’attribuire loro un ruolo nella vostra cucina.